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Il cheratocono, definizione, sintomi e soluzioni
13 nov

Il cheratocono, definizione, sintomi e soluzioni

Il cheratocono é una malattia progressiva non infiammatoria della cornea che insorge solitamente fra i 14 e i 20 anni, caratterizzata da uno sfiancamento del tessuto della cornea; la cornea tende ad assottigliarsi e ad assumere una forma irregolarmente appuntita, a "cono".

La cornea è la prima lente che i raggi luminosi incontrano nel loro percorso verso la retina ed è responsabile per circa l’80% della messa a fuoco delle immagini.
Il cristallino è la lente interna dell’occhio e completa la funzione visiva.
Per ottenere delle immagini perfettamente focalizzate, é necessario che la cornea abbia una forma regolare, più curva al centro e lievemente più piatta in periferia.
Nel cheratocono sia l’entità, che la distribuzione della curvatura, risultano modificate (astigmatismo irregolare) e l’immagine risulta sfuocata.

 

Quali sono i sintomi del cheratocono?
Il cheratocono determina annebbiamento visivo, in alcuni casi associato a sensazione di fastidio alla luce, soprattutto nelle ore serali quando con la  riduzione della  la luminosità , il diaframma pupillare aumenta il suo diametro intercedendo su una zona  corneale  più irregolare.
L’entità del difetto visivo dipende dalla localizzazione, dall’estensione e dal grado di ectasia (sfiancamento del tessuto) della cornea.
La deformazione corneale causa un astigmatismo irregolare che impedisce una messa a fuoco ottimale degli oggetti, indipendentemente dalla distanza di osservazione.

 

La diagnosi
Anche in questo caso la sinergia con l’oculista è fondamentale, in quanto è lui deputato a certificare la patologia.
Già in fase di refrazione possono esserci i primi segnali di trovarsi difronte ad un cheratocono, possiamo approfondire con oftalmometria, ma sicuramente la certezza l’avremo grazie alla topografia corneale, che in modo evidente ci darà la conferma della malattia cornea.
Verrà eseguita anche una pachimetria corneale per valutare lo spessore della cornea che insieme alla topografia serviranno per valutare una eventuale progressione futura della patologia.

 

Quali sono le conseguenze del cheratocono?
Se affetti da cheratocono, ill disturbo visivo potrebbe peggiorare con il passare del tempo.
L’entità del difetto visivo dipende dalla localizzazione, dall’estensione e dal grado di ectasia (sfiancamento del tessuto) della cornea. La deformazione corneale causa un astigmatismo irregolare che impedisce una messa a fuoco ottimale degli oggetti, indipendentemente dalla distanza di osservazione.

 

Quali sono le soluzioni?
Il cheratocono negli stadi iniziali é correggibile con occhiali, negli stadi intermedi e più avanzati con lenti a contatto di vario tipo, dalle morbide spessorate alle corneali e sclerali.

 

I Trattamenti
Gli occhiali possono garantire una buona qualità di visione quando l’astigmatismo é ancora contenuto o il cheratocono non é centrale, mentre le lenti a contatto permettono una buona visione anche in molti casi nei quali la correzione con gli occhiali non é sufficiente.
Non esistono, però, dati che dimostrino che le lenti a contatto prevengono la progressione del cheratocono.
Le terapie chirurgiche sono invece successive, con tecniche conservative o meno: queste ultime opzioni vengono a realizzarsi solitamente quando compare una intolleranza alla soluzione contattologica o nei casi di cheratocono avanzato, con eventuali segni di scompenso corneale.

 

Trattamento chirurgico del Cheratocono
L’intervento conservativo é il Cross Linking Corneale, una tecnica parachirurgica utile prevalentemente nelle fasi iniziali, in caso di comprovata evolutività del cheratocono.
È un metodo di "rinforzo" dell’impalcatura proteica della cornea, con l’obiettivo di aumentare la connessione fra le fibre e pertanto la loro resistenza, permettendo di contrastare e, in buona parte dei casi, arrestare l’evoluzione del cheratocono.
Nel caso in cui le porzioni centrali della cornea siano trasparenti, é  possibile ricorrere all’impianto di segmenti intrastromali.
L’intervento consiste nell’impiantare manualmente o mediante l’uso di un laser uno o due segmenti semianulari in materiale plastico trasparente altamente biocompatibile nel tessuto corneale.
Lo scopo principale dell’intervento è quello di ripristinare una forma più fisiologica, riducendo al massimo la deformazione e l’irregolarità della porzione centrale della cornea, corrispondente alla pupilla e all’asse visivo, cercando di stabilizzare il più possibile il quadro evolutivo tramite un’azione meccanica di sostegno.
Nel caso di danno marcato della parte centrale della cornea, le opzioni sono:

  • Il trapianto della cornea a tutto spessore (PKP, cheratoplastica perforante), che consiste nel sostituire i 7-8 mm della cornea centrale degenerata con quelli di un donatore. Il trapianto ha lo scopo di restaurare la funzione visiva alterata dalla ridotta trasparenza corneale, migliorare l’acuità visiva ridotta dalla abnorme curvatura della superficie corneale quando essa non sia più correggibile con lenti a contatto o altri mezzi, ricostruire un tessuto di spessore normale quando la cornea sia assottigliata.
  • La cheratoplastica lamellare anteriore profonda (DALK) consiste nel rimuovere la maggior parte dello stroma corneale, lasciando integra la porzione più posteriore, sostituendola con una equivalente porzione di cornea di donatore, suturata alla restante cornea del ricevente.

 


La Prevenzione
Non é possibile attuare una prevenzione primaria, in quanto non ci sono fattori di rischio modificabili al fine di evitare l’insorgenza del cheratocono.
È possibile individuare precocemente la malattia, grazie alle moderne metodiche diagnostiche, con il vantaggio di rallentarne, in casi selezionati, la progressione.
La visita oculistica completa é un esame indispensabile per porre il sospetto diagnostico e andrebbe effettuata regolarmente durante l’età dello sviluppo, quando esiste familiarità per cheratocono o in caso di visione sfocata nonostante la correzione con l’occhiale.
L’approfondimento diagnostico prevede l’utlizzo della topografia corneale e della pachimetria corneale.

 

All’inizio ci ha detto che è un argomento che le sta particolarmente a cuore, perché?
Perchè da sempre ho temuto di svegliarmi un giorno e non riuscire più a vedere, quindi di non poter più apprezzare le bellezze della natura, o semplicemente non vedere più i propri affetti, quindi ho voluto investire gran parte della mia professione affinché i soggetti con patologie potessero avere la possibilità di ottenere un ottimo risultato visivo che gli consentisse di non perdere mai l’autonomia ma di soprattutto non rinunciare a vedere le cose a loro più care .
E’ inimmaginabile capire cosa si prova ogni volta che vedi emozionare un soggetto dopo avere indossato le sue nuove lentine, potrei raccontarvi tanti episodi, ma li custodisco tutti nella mia mente con grande piacere ed un pizzico di orgoglio e grazie a questo sono nate splendide amicizie.

Qualora volessi approfondire l'argomento sul cheratocono, o fossi affetto da questa patologia a carico del suo apparato visivo, noi di Centro Vista Sud a Palermo siamo a sua completa disposizione per fornirle tutte le delucidazioni che desidera.


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